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Una proposta di accoglienza in aiuto agli studenti afgani

La Comunità Internazionale sta assistendo da tempo ad una preoccupante e sempre più crescente oppressione delle cittadine e cittadini afgani; non stiamo solo parlando di limitazione della loro libertà, ma soprattutto dell’incertezza del futuro di un’intera Nazione.

Per questo motivo, noi del Gruppo Esedra, che gestiamo Scuole autorizzate e Paritarie da 4 mesi a 18 anni, abbiamo deciso di metterci a disposizione del Comune di Lucca e della Comunità Internazionale, per unirci a tutti coloro che stanno già dando il proprio sostegno al popolo afgano.

Siamo molto entusiasti e felici che la nostra proposta sia stata abbracciata dal Comune di Lucca: “Ho apprezzato molto la proposta del Gruppo Esedra di essere di supporto nella formazione dei ragazzi e degli studenti afgani che potrebbero essere ospitati nelle strutture del nostro territorio – afferma  il Dott. Alessandro Tambellini, Sindaco del Comune di Lucca Il vostro è davvero un bel segno di solidarietà nei confronti di chi si trova nelle difficoltà che ogni giorno vediamo, con notevole turbamento. È altresì una disponibilità di collaborazione col Comune di Lucca che apprezziamo molto.”

lettera sindaco lucca

Il Gruppo Esedra, che crede fortemente nella diffusione della cultura e dell’istruzione,  ha deciso di mettersi a disposizione del Comune di Lucca, offrendo un posto ai ragazzi e ragazze della comunità afgana per ogni ordinamento scolastico gestito: “Data la nostra naturale vocazione all’Intercultura e alle relazioni internazionali con le Scuole bilingue – afferma la Dott.ssa Chiara Casali, Vicepresidente del Gruppo Esedra – è con entusiasmo e con senso di alta responsabilità che accettiamo la sfida di garantire alle studentesse e agli studenti afghani la prosecuzione degli studi presso le nostre Scuole, ben consapevoli che l’organizzazione di questo specifico soccorso umanitario comporterà un lavoro di grande sinergia tra le nostre realtà formative e le diverse istituzioni, ma riteniamo che non vi sia ostacolo così grande che non valga la pena per la sfida che ci stiamo proponendo.

Con la speranza di poter essere un piccolo ma significativo porto d’approdo per le speranze di molti giovani afghani, per le loro famiglie e per il futuro di un intero Paese.” Così conclude la Dott.ssa Chiara Casali.